Dalla fine degli anni ottanta, durante i viaggi spaziali di lunga durata, venne posto come problema la possibilità di come potere mantenere in efficienza la muscolatura degli astronauti impegnati nelle missioni, dato che l’assenza di gravità dell’ambiente in cui operavano determinava un ipotrofismo del sistema muscolo-scheletrico, non più chiamato a sorreggere il carico del peso corporeo, oltre che una riduzione della densità minerale ossea. Studi e ricerche effettuate in merito portarono ad una soluzione atta al potenziamento muscolare degli astronauti e che successivamente, nel corso degli anni, è divenuta una metodica di allenamento muscolare molto utile ai fini prestativi, preventivi e rieducativi. In pratica venne creato un sistema per l’allenamento resistivo dotato di una cinghia e di un volano che, azionato dalla cinghia, azionava un processo che generava movimento indipendentemente dalla forza di gravità. Da ciò nacque la definizione di movimento o meccanismo isoinerziale. Che cosa si intende per meccanismo isoinerziale? Il termine isoinerziale deriva dalle parole iso (uguale, stessa) ed inerziale (resistenza), che in un’unica terminologia descrive il concetto primario del sistema isoinerziale, ovvero l’esprimere la stessa inerzia sia nella fase concentrica che in quella eccentrica. Il movimento che scaturisce da tale sistema è caratterizzato da una fase concentrica nella quale il muscolo attivato viene contratto con la massima forza tirando la cinghia arrotolata sull’asse del volano, mettendolo in rotazione alla massima velocità; successivamente, terminata la fase concentrica, ha inizio la fase eccentrica del movimento, infatti per via della propria inerzia il volano continua a ruotare in senso opposto riavvolgendo la cinghia e tirando a sé l’arto (o gli arti) impegnato nell’esecuzione del gesto. La grande utilità della metodica isoinerziale ed allo stesso tempo ciò che la differenzia dal normale movimento isotonico muscolare è da ricercare nel fatto che nell’azione isotonica sviluppata negli esercizi convenzionali (macchine isotoniche e pesi liberi) la resistenza è costante per tutto l’arco di movimento sia nella fase concentrica che in quella eccentrica, che equivale al carico impostato. Nella metodica isoinerziale la resistenza è adattata in ogni istante ed è proporzionale alla forza sviluppata, nel senso che maggiore sarà la forza espressa dal soggetto nella fase concentrica, maggiore sarà l’accelerazione con la quale il volano reagisce. In pratica l’attività muscolare isoinerziale ricalca l’azione muscolare del gesto sportivo o meglio quello che il corpo o parti di esso si trovano a dovere effettuare nello sport, secondo cui, a forza e velocità variabile, un carico inerziale (come ad esempio un pallone), un arto oppure il corpo stesso (come nelle accelerazioni o nei cambi di direzione) l’atleta è costretto a rispondere a livello coordinativo motorio e neuromuscolare in tempi brevissimi a situazioni e gesti motori improvvisi e non predeterminati. Da tutti questi presupposti, Desmotec ha ideato l’innovativo macchinario D.11, grazie al quale è possibile adattare il sistema neuromuscolare dell’atleta a creare adattamenti dal punto di vista della coordinazione intermuscolare ed intramuscolare, controllando la corretta esecuzione del gesto e dell’azione concentrica ed eccentrica. Controllando la durata e l’intensità della fase eccentrica di frenata, grazie al feedback visivo del software concesso in dotazione con il macchinario D.11, è possibile riprodurre un sovraccarico eccentrico simile a quello a cui viene esposta la muscolatura durante il gioco. Il gesto eseguito con il macchinario isoinerziale porta l’atleta a dovere anticipare la risposta neuromuscolare al termine della fase concentrica con conseguente impegno fisico maggiore dal punto di vista energetico. Tutto ciò richiede all’atleta anche un’attivazione maggiore e funzionale del gesto richiesto. Studi e pubblicazioni su note riviste scientifiche internazionali hanno evidenziato in atleti di elite la notevole efficacia del sistema isoinerziale in ambito sportivo sia dal punto di vista prestativo che da quello preventivo.

isoinerziale In ambito sportivo, soprattutto di alto livello, è fondamentale allenare in modo mirato la forza eccentrica, in quanto:è in grado di generare forze più alte rispetto alle altre modalità tradizionali di allenamento consente una più alta efficienza (più lavoro meccanico a parità di spesa energetica)richiede un minor impegno cardiopolmonaremostra un’attivazione neuromuscolare unica che comporta un minor affaticamento e che può essere allenata in modo miratostimola micro adattamenti che sono molto specifici e rigenerano il tessuto muscolare Questo tipo di lavoro diventa importante anche per chi pratica sport di resistenza (podismo, ciclismo, ecc.) in quanto non comporta una diminuzione della funzione ossidativa del muscolo, permettendo così di lavorare sulla capacità di forza veloce. Queste sollecitazioni in eccentrico provocano però un aumento dei dolori muscolari post allenamento, sopratutto per esercitazioni eseguite con velocità alte e con movimenti ampi, fattori da tenere in considerazione per tarare alla perfezione i tempi di recupero. (www.desmotec.it)